mercoledì 28 marzo 2012

Racconti giù.

Rileggendo vecchi racconti, scritti, scrittimi, mi sono trovato a riflettere, o meglio, il pensiero, come al solito, si è sparato in testa da solo:
ma quanta sincerità c'è nel volersi proporre in modo sincero?
Traduzione (e iniziamo a giustificare il divieto): prudono più le sinapsi, o i sensi?

giovedì 22 marzo 2012

Quelli che hanno accesso libero

Sempre più, quando ti tengono a distanza, scopri che ci sono persone ad accesso libero. Ovviamente buone, naturalmente il più possibile distante nella maggior parte del tempo.
Non si può essere cattivi, quando si sta a migliaia di miglia. I cattivi sono sempre vicini, e tenuti a distanza.
Di consolazione c'è il fatto che i buoni sono eccitanti quanto gli oncologi.
Di contro che guadagnano molto lavorando poco, ammazzano i padri e mangiano le torte delle madri, curando le figlie terminali.
Qual karma.

domenica 18 marzo 2012

Direzioni

Si fa un gran parlare di direzioni o, almeno, così mi è sempre parso.
Andare seguendo, seguire i segni, restare, cercare la strada di casa.
Credo sia sufficiente (e quindi né superfluo, tanto meno necessario, il che detto da me qui è già un ossimoro) tenere a mente che il desiderio di viaggiare è già una pietra miliare.
Rima non voluta. Appunto, la strada decide da sé.

giovedì 15 marzo 2012

Profumo di foglie

C'è luce e c'è luce,
in mezzo la guerra
dei sentimenti e del sogno,
bisogno indecente
che accontenta
un momento
di fuga, quando
il giorno si veste
a festa.

Catturare le foglie nel vento
è ciò che chiedo,
disperdere il loro profumo
nell'acqua blu che scolora,
e il loro calore
ridonarlo all'albero
che le ha fatte agitare.

mercoledì 14 marzo 2012

Amici per odio, amici per sesso

Pare ci abbiano pure fatto un film. Sul sesso fra amici, quindi è ufficiale vada di moda. In effetti un film ce l'avevano già fatto, Harry ti Presento Sally, e anche un altro che non ho visto, ma non è di pellicole che voglio parlare.
Mi interessa riflettere su quanto esistano - si, le ho viste! - relazioni fra persone che non hanno nulla in comune, spesso anzi sono agli estremi opposti dello spettro, tranne l'attrazione fisica.
Si battono, si scornano, si torturano, poi si sbattono, si incornano, si infilano sotto le coperte, immergendosi nel reciproco godimento fino alla prossima battaglia.
Sono relazioni che possono andare avanti all'infinito, e c'è sempre una sorta di esclusività, di ossessione, che le controlla. Qualcosa di simile alla gelosia, diremmo, se si trattasse di partner. Ma stiamo parlando di amici, quindi invece di gelosia, diciamo, senso del possesso, o sentimenti simili alla disperazione. "Ho questo, mi accontento", "può anche essere sia amore".
E' un cul-de-sac. Ma meglio il sacco che lo scacco matto alla propria autostima, e comunque sempre meglio che masturbarsi.
Dicono.

sabato 10 marzo 2012

Decidere il sabato

Sabato, che può fare di sabato un single plusquarantenne, libero e spedito? Andare in giro per vie del centro e centri commerciali a guardare le famigliole in apparenza felici spendere stipendi in futilità col prezzo bene in vista, e le signore da sole che cercano sguardi inconcludenti con cui riempire le ore vuote che verranno?
Fare a gara coi suv per chi arriva primo e per primo se ne va, annoiato e senza aver incontrato la scintilla che rende la vita degna di essere vissuta? Almeno per qualche tempo, che nulla dura per sempre, e bisogna accettarlo.
Uscire o restare, dunque? E' una decisione importante, almeno sembra, poi magari mi sbaglio.
Mah, per il momento mi faccio un drink e brindo all'indecisione che sa di salvezza.

Il nome del gioco


Il nome del gioco, alla fine, è lo stesso:

“Io esisto. E farei tutto per scriverlo sui muri che tutti leggono, mangerei cadaveri e bacerei gli angeli, strapperei con violenza le ali allo spirito santo e sorriderei alle automobili. Un giorno a piantar fiori nel giardino dell'Eden, un giorno ad arrotar forconi con Satanasso.”

Fare di tutto per quella cucchiaiata d'ambrosia, che è amara sulla lingua, ma nella gola brucia di fuoco sacro, vero? E cosa importa se il mio veleno è il tuo sostentamento?

“Un giorno è un giro a poker, un giorno un tiro a scacchi. Voglio un cucchiaio colmo, che coli miele sul pavimento, e guardare le cimici accorrere a milioni, per annusare una goccia stinta, appiccicosa, l'odore di piedi di una puttana.”

Ci sono sere in cui il tramonto è rosso fuoco, e altre di nebbia. Ma sono testimone a Dio Capofficina che notti nere come quelle dell'anima, nessun Meccanico può ripararle, né Assise perdonarle.

Buon appetito, mangiatori di cucchiai. E operai.



venerdì 9 marzo 2012

Dolci torture

Le relazioni umane, comprese le sentimentali, anzi, soprattutto quelle, divengono a volte tortura applicata, con più o meno partecipazione conscia delle parti in causa quali strumenti di tortura viventi.
Ciò che rende uno strumento di tortura inanimato in qualche modo esente da colpe, è la propria matericità: le armi non uccidono, è chi impugna le armi che uccide.
Ma uno strumento di tortura vivente, per quanto agisca in modo inconsapevole, deve assumersi il proprio bagaglio di responsabilità.
Perché tortura? Come definire quello che accade, per esempio, quando si agisce nei con fronti dell'altra parte in causa (in una coppia, fra amici, in famiglia) negando ciò che l'altro abbisogna? Vorrei vederti. Mi nascondo. Vorrei condividere. Divido.
Le forme di tortura sono infinite. Le più estreme: quando un rapporto finisce, e non riesce a finire. In quel frangente la forzata e reiterata volontà di tener vicino ciò che è già lontano, scomparso, trasformato, può portare a una negazione della vita.
Non si vive più, o non si vede altra forma di vita, che quella dipendente da un legame spezzato. Il che, paradossalmente, è oltre la tortura.
Essere legato da corde spezzate è la rinuncia a qualsiasi forma di libertà.

giovedì 8 marzo 2012

AuguriAuguriAugù


Cristina Trivulzio di Belgioioso, una delle figure più affascinanti ed enigmatiche del Risorgimento italiano, è di certo fra le nonne della rivoluzione femminista. Nobile, colta, bella, intelligente, amica di politici e intellettuali, scrittori e artisti, partecipò attivamente, come patriota ed editrice di giornali rivoluzionari, ai movimenti e moti che portarono all'unificazione d'Italia, affermando nel contempo il ruolo attivo della donna nella società, in un periodo in cui, come scrive Arrigo Petacco, "alle donne era consentito al massimo confezionare coccarde tricolori".



Le lotte ante-litteram per l'affermazioni dei diritti della donna, portate avanti da esponenti del gentil sesso come la Belgioioso, hanno prodotto esemplari del genere Paola Severino, ministro guardasigilli del governo attuale, avvocato da 7 milioni di euro l'anno (ma ne paga 4 di tasse, il che sta a dire che deve tirare a campare con 3), o delle Fornero-Deaglios, rispettivamente mamma e figlioletta. La genitrice, ministro del Lavoro del suddetto governo, accingendosi ad emanare l'agognata riforma che renderà precarie tutte le generazioni a venire, ha pensato bene, con la compartecipazione del marito/babbo, di assicurare preventivamente alla pargola un posto fisso nell'università dove entrambi i genitori insegnano.

Core de mammà.

In attesa di affermazione, posto fisso, e del principe azzurro, invece, le pattuglie transnazionali delle Sfigate di Internet.
Auguri.

mercoledì 7 marzo 2012

O




Per metterci informazioni interessanti e altre assolutamente inutili. Che chissà come hanno fatto, ad attirare la mia attenzione.
Comunque, un cerchio, aperto, chiuso. Non fa differenza.